Storie in social VR: Eva Kraai

Le storie in social VR si occupano oggi di didattica con la tutor Eva Kraai. Ho avuto modo di conoscere Eva nella community di Pyramid Cafè e mi ha subito incuriosito il suo avatar ricco di fascino e mistero, ma non avevo mai approfondito. Era molto attiva all’interno di Edu3d e teneva dei corsi tecnici su varie piattaforme per appassionati di mondi virtuali. Spesso pensiamo erroneamente che il mondo tecnico della XR e del social VR sia popolato da persone di sesso maschile, ma in realtà è variegato e la presenza femminile è numerosa e molto competente. Proprio per superare questi preconcetti ho scelto di dedicare nel mio progetto alcune interviste all’universo femminile.

Chi è Eva Kraai

Francesca M.R. Bertolami aka Eva Kraai è una tutor in Edu3d. Da tutti noi è conosciuta con il suo nickname che ha adottato la prima volta che è entrata in Second Life.

La storia di Eva

Scopriamo insieme com’è nata la passione di Eva per i mondi immersivi. L’ho intervistata per voi.

Expo di Craft
All’Expo’ di Craft 2021

Quando e perché hai iniziato a frequentare i mondi di social VR? Perché hai scelto il tuo nickname e non il nome reale?

In realtà ho iniziato a frequentare mondi virtuali per pura curiosità quando ho sentito parlare di Second Life (all’epoca era un fenomeno di cui si discuteva moltissimo sui media e sembrava che avrebbe rivoluzionato il modo di interagire con gli altri e introdotto gli avatar tridimensionali nelle nostre vite).

Per motivi tecnici però, avendo come provider Fastweb, non sono riuscita a entrarci finché il mio indirizzo IP non è stato reso univoco, e nel frattempo Second Life aveva già iniziato a deludere molti  utenti.

Il mio nickname è il nome che ho scelto proprio in Second Life, cui mi sono affezionata e che in seguito ho utilizzato anche negli altri mondi virtuali.

All’inizio SL mi sembrava un luogo molto interessante, dove poter vivere una vita di fantasia, conoscere persone di  tutto il mondo e riuscire a costruire qualunque cosa con gli strumenti interni.

In un primo periodo giocavo soprattutto alla Bloodline, un gioco di ruolo con vampiri e lycan,  in cui si poteva anche combattere, ma poi sono entrata in contatto con Vulcano, una sim dove era possibile costruire liberamente e dove ho conosciuto persone molto interessanti.

Quello che trovavo irritante era il fatto di dovere acquistare qualunque cosa e pagare persino per importare oggetti costruiti da me, quando ho iniziato a lavorare con Blender. Questo è stato il motivo principale che mi ha spinto a entrare in OpenSim, che utilizza la stessa tecnonologia sviluppata dalla Linden Lab, ma in opensource.

E lì, in una delle grid, Craft World, ho fatto amicizie virtuali che poi sono diventate reali.

Attraverso i contatti con alcune di queste persone, soprattutto Claudio Pacchiega aka Salahzar Stenvaag e Francesco Spadafina aka Magicflute Oh, sono approdata recentemente ai mondi VR.

Qual è la tua attività fuori dai mondi immersivi? 

Nella vita reale sono stata per tanti anni una dirigente del Consiglio regionale della Lombardia e del Difensore regionale, quindi potevo frequentare i mondi virtuali solo nel tempo libero. Ora, essendo in pensione, posso dedicare molto più tempo a questa che è diventata una vera passione.

Il mio limite è forse la mia formazione umanistica, che mi rende difficile a volte affrontare questioni molto tecniche (non parliamo poi dello scripting).

Quali sono state le tue impressioni indossando un visore?

Con il visore mi sono sentita totalmente immersa nei mondi virtuali che ho visitato; è un’esperienza molto differente rispetto alla visualizzazione su schermo, molto emozionante. Ho potuto visitare anche costruzioni che avevo realizzato io e mi sono resa conto di alcuni difetti che altrimenti non avrei notato. Peccato che in Opensim questo non sia possibile…

Eva Kraii con Oculus
Eva con Oculus virtuale

Sei tutor in Edu3d da alcuni anni. Che cosa ti ha spinto a diffondere cultura e competenze?

Il 2015 per me è stato un anno molto brutto, per motivi familiari.

Durante l’estate, per cercare di risollevarmi un po’ avevo scoperto la Summer School di Edu3d… c’erano corsi molto semplici, come creare un albero con le texture o come scontornare le immagini, ma lo trovavo molto gradevole e rilassante.

Così ho iniziato a frequentare Edu3d, ho conosciuto Giliola Giurgola, con cui nel corso degli anni siamo diventate amiche anche nella vita reale e ho pensato di poter condividere anch’io con gli altri allievi quel poco che sapevo fare allora.

Dapprima solo qualcosa su come importare oggetti dal Web, come modificare gli avatar o scattare foto in Opensim, ma dal 2017 ho scoperto Blender, e da allora è nata una vera passione.

Blender infatti permette di creare qualunque cosa si voglia importare nei mondi virtuali e, lavorando in low poli, con “pesi” delle mesh molto ridotti. Perciò ho provato, prima sotto la guida di Salahzar, poi autonomamente, a trasmettere questa passione nei corsi base o intermedi. Non ho la pretesa di essere una builder eccezionale, ma quello che riesco a fare mi piace condividerlo con gli altri – e anche imparare dagli altri, ovviamente – nello spirito di collaborazione di Edu3d.

Quali mondi frequenti abitualmente?

Rimango molto affezionata a Craft World, il mondo Opensim in cui sono arrivata nel 2010, quando ancora c’era pochissimo da fare o da vedere; però ultimamente sono entrata con il PC o con l’Oculus in AltspaceVR, soprattutto per il Magicflute Show, in cui abbiamo replicato un seminario sulla didattica già tenuto in Craft World e dove ho fatto parte dello staff per le riprese video.

Magicflute Show
Seminario al MacigFlute Show

Un esperimento interessante è stato quello di mettere in comunicazione tre universi virtuali, Second Life, Craft e Altspace Vr attraverso StreamYard, grazie alla regia di Rubin Mayo, molto esperto di streaming.

In VrChat ho invece ricostruito una Escape Room che avevo realizzato a Craft per un progetto collettivo di un giovane di talento, Michelangelo Tricarico.

Escaper room in VrChat
Escape room in VrChat

Ho provato anche Mozilla Hubs, ma non mi ha entusiasmata.

Attualmente con Salahzar stiamo esplorando Vircadia, un ambiente non proprietario nato dopo la chiusura di Hi Fidelity, che utilizza la stessa tecnologia.

Eva Kraii in Vircadia
In Vircadia

Secondo te il social VR è adatto alle ragazze o è ancora, come il gaming, un mondo prevalentemente maschile?  Hai stretto amicizie virtuali?

Credo che le ragazze non abbiano problemi a frequentare il social VR, alcune sono addirittura coordinatrici di community, ad esempio Beleth in VrChat. Oltre al gaming, che è spesso molto competitivo, nei mondi virtuali si possono fare tante altre esperienze, conoscere persone lontane e stringere amicizie reali, che ci portano a volerci incontrare anche di persona.

Oltre a Giliola e Salahzar, ho conosciuto tantissime persone interessanti e che considero veri amici.

Proprio in questo periodo stiamo lavorando al 2Lei, una serie di eventi sul contrasto alla violenza contro le donne che si svolge in parallelo in Second Life e in Craft, con il coordinamento di Rosanna Galvani del Museo del Metaverso, un ambiente che promuove l’arte in tutte le sue forme, e ho approfondito la conoscenza con tutte le persone dello staff, scoprendo dei talenti eccezionali ma anche molta umanità e spirito di collaborazione.

2Lei contro la violenza sulle donne
2Lei eventi

Il metaverso, di cui oggi si parla tanto, è spesso considerato in senso negativo come un luogo di fuga dalla realtà, di alienazione. Quali aspetti positivi ti senti di evidenziare? Come pensi evolverà nel prossimo futuro? 

E’ una bella domanda… credo che per ora il metaverso, nonostante i proclami di Zuckerberg, resti un ambiente un po’ di nicchia, circoscritto agli appassionati.

Non lo vedo però come una fuga dalla realtà, piuttosto come un’integrazione della vita reale.

Sono sicura che in futuro, quando la tecnologia avrà costi ridotti e sarà meno complicata, sempre più persone si lasceranno affascinare dal metaverso, e potranno navigare sia per divertirsi e giocare, ma anche utilizzarlo come strumento di cultura e conoscenza.

6 thoughts on “Storie in social VR: Eva Kraai

  • Reply Rosanna Galvani Novembre 22, 2021 at 10:27 am

    Congratulazioni Eva, ottima intervista e grazie della citazione del 2Lei in Virtual Worlds.

    • Reply Eva Kraai Novembre 22, 2021 at 10:39 am

      Mi è sembrato doveroso, Rosanna, visto l’impegno con cui tutti noi stiamo affontando questa fantastica esperienza

  • Reply Cecilia Seta Novembre 22, 2021 at 1:18 pm

    E’ una intervista molto interessante . Grazie per la qualità delle domande all’autrice e grazie a Eva per aver citato il 2LEI e le sue arti per la divulgazione di un messaggio speriamo sempre più incisivo

    • Reply Eva Kraai Novembre 22, 2021 at 10:53 pm

      Ti ringrazio, Cecilia, anbche per tutto quello che tu e gli altri del gruppo state facendo per la riuscita del 2Lei

  • Reply Lorenza Colicigno Novembre 23, 2021 at 3:47 am

    Eva, oltre che per gli interessanti spunti sul virtuale, grazie per il lavoro di documentazione e di divulgazione delle iniziative del progetto 2Lei, segno di una reale attenzione all’impegno comune a sensibilizzare quanto più possibile sul tema della violenza contro le donne.

  • Reply Francesco Spadafina Dicembre 21, 2021 at 4:24 am

    Splendida intervista! È il racconto di un’esperienza nei mondi virtuali estremamente ricca ed interessante dal punto di vista umano oltre che tecnico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *