Storie in social VR: Cristiana Pivetta

Il progetto delle storie in social VR e XR si apre con Cristiana Pivetta, una docente che ho conosciuto al MagicFlute Show di giugno 2020 dal titolo: ‘I mondi virtuali e l’apprendimento‘. Questa conferenza in Altspace VR era dedicata al mondo della scuola e all’apprendimento in VR ed era organizzata da Francesco Spadafina, founder di Pyramid Cafè. Perché iniziare il nostro percorso con la storia di Cristiana? Semplicemente perché il suo entusiasmo, il suo desiderio d’apprendere e sperimentare mi hanno piacevolmente colpita e penso che possa essere d’ispirazione per tutti noi.

Cristiana è riuscita a rendere il mondo della scuola coinvolgente ed interessante per i più giovani attraverso le sperimentazioni in realtà virtuale e i mondi di social VR.

Chi è Cristiana Pivetta

Relatrice al MagicFlute Show di giugno 2020 Cristiana insegna lettere all’ITCG ANGIOY di Carbonia ed è esperta di tecnologie applicate alla didattica.

La storia di Cristiana

Scopriamo insieme che cosa si cela dietro l’avatar di Cristiana che ho avuto il piacere d’incontrare in Altspace VR. Perché ha scelto di dedicarsi alle tecnologie? Come si possono sfruttare la realtà virtuale e i mondi di social VR nella didattica?

Per approfondire la sua storia l’ho intervistata per voi.

L’intervista

Cristiana ciao, raccontaci com’è nato il tuo interesse per la VR.

Il mio interesse per la VR è nato quasi parallelamente all’attenzione per le tecnologie. Mi hanno sempre affascinato gli ambienti immersivi e le loro potenzialità in campo didattico per la loro prospettiva multimodale (suoni, voci, immagini, chat testuali, artefatti, simboli, script e quant’altro). Inoltre ritengo che modellare lo spazio virtuale a proprio piacimento, agitare la bacchetta magica a disposizione dell’avatar per dare forma agli oggetti costituiscono delle preziose opportunità per ingaggiare e sostenere i discenti nel loro percorso.

"I care in the world" in edMondo

“I care in the world” in edMondo

Quando hai iniziato ad utilizzare le tecnologie a scuola? Hai trovato degli ostacoli da parte dei colleghi o degli studenti?

È stato esattamente nel 2004. Lo ricordo benissimo perché in quel periodo trovavi i pc esclusivamente nelle aule informatiche e per giunta non in tutte le realtà scolastiche. La situazione disastrosa di un gruppo di studenti sotto il profilo didattico-sociale costituì una valida motivazione per provare a costruire delle esperienze significative con l’uso delle tecnologie

Gli studenti in aula predisponevano dei mockup preparatori con i compagni del loro gruppo per poi realizzare nel laboratorio informatico semplici pagine web. Le problematiche del tempo erano legate alla difficoltà di ottenere il permesso di accedere ai laboratori informatici e alla mancanza di connessione.

Ho incontrato diffidenza o per meglio dire indifferenza quando ho portato avanti il progetto di inserire in ogni aula delle whiteboard. Ma anche in questo caso i feedback degli studenti e delle famiglie mi hanno convinto della validità del cammino intrapreso.

Non mi sono più fermata anzi ho creato il sito Fantascrivendo, mi sono iscritta a vari social, ho aperto un canale YouTube, animata dallo spirito di condividere un approccio metodologico efficace d’uso delle tecnologie.


Prime attività di gruppo alla LIM

Al Magicflute Show hai parlato dei mondi virtuali per l’apprendimento. Quali vantaggi possono apportare rispetto alla didattica ‘reale’?

I vantaggi sono enormi. Per gli studenti costituiscono delle occasioni reali per mettersi alla prova, per fare osservazioni e operare nel mondo virtuale raccordandosi alle attività svolte in aula.

Le parole chiave sono motivazione, coinvolgimento, inclusività e creatività.

Per i discenti agire nel mondo virtuale non è differente dal mondo reale perché la propria e/o le proprie identità reali vengono messe in relazione con il loro personaggio avatar.

Sollecito i discenti a costruire degli ambienti (campi semantici) in cui porre artefatti significativi, espressione del loro personale e collaborativo modo di fare esperienza del mondo. Questo è il punto di arrivo di un percorso co-costruito, che implica da parte degli studenti l’apprendimento di modelli e concetti legati alla grammatica del mondo immersivo in uso.


MagicFlute Show: Seminario Edu3d

Quali ambienti immersivi hai sperimentato e hai trovato più adatto per coinvolgere gli studenti? Che percorso consiglieresti ad un/una collega che desiderasse iniziare ad utilizzare la didattica nei mondi virtuali?

Il mio percorso esperienziale si è concretizzato inizialmente con edMondo, il mondo virtuale per la scuola dell’Indire. Nel tempo ho interagito con il mondo immersivo di Edu3d in Craft World, AltspaceVR, Mozilla Hubs. Questi ambienti sono tutti estremamente coinvolgenti e offrono la possibilità di interagire con comunità di docenti e di professionisti per uno scambio efficace di pratiche ed esperienze.

Sono affascinata allo stesso modo dalle potenzialità di questi mondi e parimenti i miei studenti. A chi si voglia cimentare in un percorso simile consiglio di iscriversi alle rispettive comunità, di partecipare a uno o più corsi che periodicamente vengono proposti, e successivamente vi invito a “gettarvi nella mischia” con i vostri studenti per apprendere insieme.

Escape room: Il ballo delle fiabe, Progetto Edu3d in Craft Word

Ci racconti un episodio che può fare comprendere il valore di questo tipo approccio?

Vi porto ad esempio la mia ultima esperienza, un laboratorio immersivo[1] di letteratura in edMondo. Lo spazio è stato interamente modellato dai miei studenti, due classi seconde e una classe prima dell’ITCG Angioy di Carbonia.

La nostra sfida è stata quella di rendere la letteratura attuale in un momento in cui si è dovuto fare di necessità virtù a causa della pandemia e della didattica a distanza.

Il mondo virtuale realizzato ruota intorno al castello dell’innominato e agli ambienti di supporto realizzati, relativi non solo all’opera “I Promessi Sposi” di Manzoni ma di tanti altri autori in prosa e poesia. Oltre agli oggetti architettonici sono state create linee del tempo, mostre, giochi di fuga (escape room), presentazioni interattive e molto di più.


“Laboratorio Letterario” in edMondo

Nel 2018 hai pubblicato il libro ‘In viaggio intorno al mondo. Itinerari didattici in rete’. Quale tipo di didattica illustri nel tuo libro e a chi può essere utile?

Il 2018 è stato un anno particolare. Dopo aver scritto numerosi articoli e contributi presenti in rete e in vari libri, ho deciso di autopubblicarmi.

Non vi dovete far ingannare dal titolo, non è un manuale e neppure un romanzo, ma il racconto, in una forma narrativa coinvolgente, dei viaggi virtuali realizzati nel web per visitare musei, siti archeologici, per fare comunità con gli studenti dei paesi di tutto il mondo. Una lezione differente che gli studenti costruiscono secondo un modello condiviso con altre classi, animata da un approccio interculturale, creativo e empatico, caratterizzato dal problem solving.

Nel libro ho inserito risorse, proposte di attività, strumenti pronti all’uso o modificabili secondo lo stile di ogni insegnante.

Doveva ancora travolgerci la pandemia, ma questa idea risulta più che mai attuale come i tanti progetti che propongo, sempre proiettata nel futuro.

Concludo invitandovi a leggerlo, a seguirmi sui social e perché no a collaborare con me.

Ringrazio Simona per l’invito. È stato molto interessante confrontarci su queste tematiche.


[1] Per approfondimenti leggete l’articolo “Pratiche di debate nei mondi virtuali” http://www.rivistabricks.it/wp-content/uploads/2021/02/18_Bricks1-2021_Pivetta.pdf


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